RECENSIONI
"This book will help practitioners, designers, project managers and programmers avoid the costly mistakes of the past by introducing the core concepts of information architecture in a manner that is swift and easy to understand."
Il libro di Christina Wodtke si distingue per un approccio molto originale all'Information Architecture, e sicuramente lontano da quello rigorosamente metodologico di altri testi.
Il libro è indirizzato ad un target molto variegato: project manager, designer e engeneer e non direttamente o esclusivamente agli IA praticanti o aspiranti.
Nonostante sia rivolto ad un target di "non addetti ai lavori" il libro non propone un inquadramento generale della disciplina, un excursus sulle origini e sulle applicazioni, né presenta un percorso metodologico a cui attenersi durante la progettazione di un sito.
Molto più pragmaticamente, anche se forse in maniera troppo frammentaria e poco didascalica, la Wodtke ha realizzato una vera e propria "toolbox", una scatola degli attrezzi.
Partendo dalla presentazione di alcuni principi base (es. Design for wayfinding, Set expectations and provide feedback), vengono spiegate in maniera chiara e semplice numerose attività e tecniche di progettazione corredate da numerosi esempi.
Alcune di queste (come le interviste, i test sui prototipi, l'inventario dei contenuti, la creazione di un vocabolario controllato) non sono una novità e forse meritano un ulteriore approfondimento su altri testi più specifici (indispensabile per la task analysis, presentata in modo davvero deludente).
Altre tecniche invece, come la definizione delle personas e la creazione degli scenari, sebbene non originali sono però proposte in maniera molto chiara e corredate da numerosi esempi, non facili da trovare nella pur crescente bibliografia.
Decisamente più originali sono invece il sitepath diagramming (una modalità di presentazione visiva delle attività svolte sul sito dai differenti target), il topic mapping (un sistema di brainstorming per individuare i contenuti e la loro possibile categorizzazione) e il wall diagram (la combinazione di più storyboard interattivi in una visione d'insieme).
Il grosso merito della Wodtke è quello di essere molto concreta e pratica nella presentazione delle attività (sebbene non di tutte), purtroppo mitigato da alcuni limiti e incoerenze di fondo: ogni capitolo sembra un mondo a sé stante, non sempre omogeneo al suo interno e coerente con l'impostazione generale del libro; spesso non è chiara la sequenza con cui le attività sono presentate; la predilezione della Wodtke per l'interface design è evidente in alcuni capitoli o paragrafi un po' troppo fuori tema, il caso pratico proposto nell'ultimo capitolo non è mai andato online.
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